Fotografo per passione Filippo ha iniziato a usare questa forma d’arte in seguito a un grave incidente che l’ha portato a combattere tra la vita e la morte e perdere parzialmente le capacità comunicative. Da questa lotta è emerso con l’alternativa comunicativa della fotografia. Una ricerca artistica espressiva che si muove tra i bianchi e neri rubando attimi di vita, immagini raccolte dal rapido fluire delle vite degli altri.

La street photography di Filippo Paoloni Lunari sa carpire attimi impressi nelle espressioni dei visi, cogliere sguardi che raccontano stati d’animo, silenzi e chiacchiere, risa e gesti colti nella loro spontanea quotidianità. Ogni istante racconta il fluire inarrestabile della vita che tutto travolge e che sembra non lasciare tempo per essere assaporata, riletta, interpretata.

Allora la macchina fotografica raccoglie il non detto chiuso nel silenzio delle espressioni e dei gesti e lo consegna al

tempo che potrà rifletterci sopra, ammirando le sfumature tra le ombre di un viso, le rughe ai lati di una bocca che ride, lo stupore negli occhi di un bambino.

La voce di Filippo Paoloni Lunari è nei suoi occhi e le storie che ci racconta sono nelle sue fotografie.

Filippo Paoloni Lunari è stato il fotoreporter dell’atelier condiviso della Lavanderia delle Meraviglie. I panni sporchi che metterà in mostra sono i backstage colti nell’entusiasmo del lavoro e nelle chiacchiere del riposo, nei momenti carichi di colori e negli spazi vuoti in attesa.

Insieme agli artisti al lavoro gli spazi dell’Ex Lavanderia e del giardino del Santa Maria della Pietà diventano silenziosi protagonisti, contenitori carichi di storie capaci di raccontarle attraverso i loro vuoti.

Movimento e voci trovano la loro forza espressiva nella stasi e nei silenzi in una contraddizione narrativa che si spinge oltre i limiti razionali del pensiero lineare.