Come nasce una scultura?

Nasce da un pensiero!
E’ come il soffio del vento, come una nuvola che prende forma, e a volte è inatteso, come il rumore di un tuono che nel silenzio squarcia del cielo.

La scultura è un momento intimo, tra l’artista e la materia. La materia, si. Dio dalla materia creò Adamo, e non si servì di pennelli e colori, ma si servì d’argilla!

E’ un momento intimo come partorire. Perchè creare una scultura è plasmare ciò che hai nel più profondo del tuo animo, giù nelle viscere, nel profondo di te e che esce con impeto, con forza, e a volte ti lacera e ti lascia un senso di vuoto quando tutto è finito, quando vedi la tua creazione lì, ferma, che all’unisono respira insieme a te.

La fatica fisica lo scultore non la sente, tutto il suo essere è nella riuscita dell’impresa. Perché fare scultura  un’impresa! E’ impegnare tutte le forze che possiedi, devi avere un grande fuoco dentro per non sentire che quello che stai alzando è un blocco di bronzo, o una lastra di marmo o quant’altro stai usando per la riuscita del tuo progetto.

Lo scultore è schivo. Non chiedete mai ad uno scultore cosa rappresenta quello che ha fatto, non vi risponderà, e se lo farà vi dirà: “Tu cosa ci vedi? E’ quello che tu ci vedi!”

Lo scultore è timido, lo scultore copre la sua timidezza con opere immense, vistose, impegnative.
Velia Iannotta.

 


Velia Iannotta, pachamama

Velia Iannotta, aereo

Velia Iannotta ha presentato i suoi lavori ed il processo creativo ad essi legato agli ospiti di ARTROM Home Gallery durante l’Artist Talk del 7 Aprile.
Il suo intervento è stato introdotto da una breve performance dell’attrice Antonella Carotti che ha interpretato un testo dell’artista stessa sulla nascita di una scultura.
La Iannotta, supportata da un video da lei prodotto, ha poi spiegato nel dettaglio tutte le fasi di lavorazione del vetroresina, a partire dall’idea iniziale fino ad arrivare alla scultura finale.
L’artista ha anche brevemente illustarato il suo oltre quarantennale percorso di ricerca che partendo dalla pittura a spatola e dal bassorilievo, l’ha portata verso la scultura e la creazione di cammei neoclassici, fino ad arrivare all’ideazione di gioielli a ai piccoli bronzi in cera persa. Oggi i piccoli bronzi a cera persa, sono piccole opere preziose che utilizza come prototipi delle sue sculture in fiberglass.

 

 

 


Velia Iannotta, illusione

Nero e poi oro. L’alchimia della materia.
Nelle sculture di Velia Iannotta troviamo la primordiale lotta tra luce e notte, tra energia che si propaga attraverso i raggi luminosi e quella che viene assorbita dal buio più profondo.

Nelle sue opere è contenuta la vita di una stella dal suo nascere al suo morire, dal suo esplodere in supernova al suo implodere in buco nero.

Potremmo definire la Iannotta una pioniera del vetroresina, in quanto ha iniziato ad utilizzare questo materiale già negli anni 70. Scelto per la sua duttilità, la sua leggerezza e la sua resistenza al tempo, ancora oggi è la base delle sue sculture, impreziosite con tessere di mosaico e sfoglia d’oro e d’argento.

Velia Iannota nasce come pittrice per poi passare immediatamente alla scultura in vetroresina, alla creazione di gioielli . Oggi l’anello si chiude e le sculture stesse diventano basi per lavori grafici di screen printing.

Tra i lavori della Iannotta, oltre ai piccoli bronzi e ai gioielli vanno ricordate le opere pubbliche di grandi dimensioni tra le quali il “Cristo Morente” in cui l’artista oltre a modellare il soggetto e a realizzarlo completamente in bronzo, ha progettato anche la croce sulla quale è stato posto, studiata con l’intreccio di rami spinosi in ferro battuto, ma leggera allo stesso tempo, qual’cosa di aereo che facesse filtrare attraverso i vuoti lo sfondo del cielo.
L’Opera è posta in luogo pubblico nei pressi di Napoli.

Dio scelse l’argilla per creare Adamo, e non si servì di pennelli e colori! E nella sua solitudine 
Dio, “il grande scultore” creò la cosa più perfetta e respirando con lui creò la vita.