Un’occasione per assaporare con lentezza 4 importanti mostre del Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo. Un percorso che partirà dalle opere di Huang Yong Ping di Baton Serpent e nello specifico l’installazione Bugarach ricca di suggestioni e possibili interpretazioni. Seguirà poi il fascino della mostra Bellissima con il consiglio di soffermarsi sull’abito ispirato ai tagli di Fontana. Si proseguirà con la recentemente aperta mostra di Adrian Paci e Roland Sejko una struggente video installazione sulle lettere mai ricevute degli italiani in Albania e dei loro parenti in Italia nel secondo dopoguerra. Nell’ultima tappa, Local Icons, il passato torna con la suggestiva leggerezza dei ricordi e dell’immaginario legato all’Italia.

Finito il tour si potrà condividere l’esperienza avuta alla caffeteria del Maxxi con un buono di consumazione presente nel kit Slow Art che avrete ritirato all’infopoint del Museo.

Vi aspettiamo Sabato 11 Aprile alle 11.00 presso la biglietteria del Maxxi in via Guido Reni 4.

>> per info e prenotazioni potete scrivere a:
edumaxxi@fondazionemaxxi.it
slowart@artromevents.com
chiamare il
349 0720670
o visitare la pagina dedicata all’evento nel sito del MAXXI
http://www.fondazionemaxxi.it

Con una sfida ai tradizionali linguaggi dell’arte, pronto a esprimere tensioni e scardinare miti e utopie dell’epoca contemporanea, Huang Yong Ping presenta per la prima volta in Italia installazioni dalle dimensioni monumentali, diverse sculture e una ricca documentazione delle opere. 
Prima tappa del tour Slow Art sarà l’installazione Bugarach, oltre 9 metri di montagna che emerge dal pavimento della galleria 3 circondada da una densa serie di elementi metaforici: un primo lancio verso la libera interpretazione caldeggiata dal popolo di Slow Art. 

 

La leggerezza delle stoffe, il sogno e la favola e scoprire come tutto questo nasce in una vivificante relazione con l’arte visiva. Bellissima, l’Italia dell’alta moda 1945-1968 non è la storia dell’alta moda, è piuttosto il tentativo di ricomporre, con il filtro dell’oggi, la complessa e cangiante immagine della moda italiana, in un racconto corale fatto di tante storie esemplari che sono il tessuto che darà forma e consistenza al grande successo dell’etichetta “made in Italy”. Slow Art invita a soffermarsi sul cappotto di Mila Schon e il suo evidente legame con i tagli di Fontana.

Frutto della collaborazione tra Adrian Paci e Roland Sejko, Sue Proprie Mani è una riflessione sulla presenza degli Italiani in Albania alla fine della seconda Guerra Mondiale. Il progetto affronta il tema dello sradicamento e della lontananza forzata dalla propria terra prendendo le mosse da una vicenda del secondo dopoguerra italiano conosciuta da pochi. Le voci provenienti dai 4 schermi circondano l’osservatore portandolo verso un inevitabile e rispettoso approccio slow. Una mostra che richiede tempo perchè di tempo e di attesa parla, un lavoro che può essere apprezzato nel silenzio e nella sospensione del giudizio razionale.

Dopo la carica esperienza della mostra Sue Proprie Mani, un invito verso un passato dove il ricordo è festoso e leggero. Una piccola collezione ispirata a Roma e alla ricchezza del suo immaginario culturale, storico e popolare: oggetti che fanno parte del nostro patrimonio di ricordi, che rievocano personalissime emozioni e che la versatilità di un materiale unico come Alcantara ha interpretato cogliendo il significato più profondo di ogni progetto.