Nella mostra I Panni Sporchi Alessia Pagnotti presenta due lavori dedicati al folle visionario, geniale chitarrista, anima e padre dei Pink Floyd: Syd Barrett. Il Primo lavoro risale a 18 anni fa quando Alessia aveva 18 anni, il secondo è un’opera nata per questa mostra. Le due opere segnano una comunicazione attraverso gli anni che lascia emergere il rapporto con questo grande artista. Uomo versatile, musicista, scrittore, pittore Syd Barrett scomparve un giorno senza lasciare tracce fisiche di sè, ma lasciando un vivo ricordo e un segno indelebile nella memoria dei molti che lo hanno amato e nella storia del gruppo che gli dedicò l’album Wish You Where Here.

Assorbita nella lettura della sua storia, mentre prepara l’esame di maturità con una tesina su “Genio e Follia” Alessia decide di ritrarlo. L’immagine è quella di un giovane con i capelli spettinati e lo sguardo intenso rivolto verso l’osservatore. Un giovane adolescente proprio come lei, con lo sguardo tormentato e la voglia di scappare dalla scuola e di spingersi nel mondo che le si sta aprendo davanti. Porta con sé la sua visionaria follia, ancora in grado di comunicarla.

Syd 18, foto di Mario Belfiore

L’opera creata per la mostra mantiene la stessa tecnica, gli stessi identici pastelli a olio di 18 anni prima, e mostra un Syd Barrett con il viso voltato, non è più possibile cogliere il suo sguardo ma tra i suoi capelli emergono i sogni e le visioni di una fervida mente. La sensazione è quella di coglierlo lazing in the fogge dew, mentre tra i suoi capelli già ha trovato posto lo gnomo Grimble Crumble e i suoi pensieri si proiettano oltre the Dark Side of the Moon.

Il Syd 36 esce da 18 anni di silenzio e si mostra nuovamente “é venuto lui a schiaffeggiarmi, in un momento in cui per lavoro mi occupo di formazione ai ragazzi delle superiori, su come organizzare il colloquio orale per l’esame di stato, per ricordarmi tutto quell’altro mondo, che ha continuato sempre a stare nella mia testa, ma che fa più fatica ad uscire”. L’opera mette l’artista a contatto con il suo attuale stato in cui “si é felicemente venduto il tormento per un po’ di stabilità. Si espone con meno pudore ma con sempre tanta fatica. Ad essere doppiamente maturi si pesa di più ma si é più leggeri. Vorrei aver donato un po’ di leggerezza anche a Syd.”

Syd 36, foto di Mario Belfiore

Le due opere sono collegate da una collana di perline, a ricordare il legame con un’adolescenza che continua a vivere in ognuno di noi. Appeso alla collana scende un testo scritto a mano, con quel gesto grafico che ancora viveva negli anni ’80 e nei ’90: la storia di Alessia e del suo rapporto con i due Syd Barrett.

Alessia Pagnotti nella mostra Come Fiori in Città