Liperkaso è il nome d’arte di Francesca Cantiani che proprio per casoè entrata a far parte del progetto dell’atelier condiviso Lavanderia delle Meraviglie.

Artista a tutto tondo ama scrivere, disegnare e dipingere. Nata attrice ha frequentato l’accademia d’arte drammatica e da questa ha imparato il gusto del racconto. Studiando poi grafica pubblicitaria ha compreso come l’arte narrativa viva sotto varie forme e come l’immagine possa raccontare lo scorrere del tempo caricando di valore alcuni momenti, correndo su altri, allargando e restringendo le percezioni temporali.

Anche i luoghi assumono un’importanza particolare caricandosi della presenza di chi li vive, siano passeggeri frettolosi, o abitanti stanziali, gatti o piante, tutto lascia il segno e al tempo stesso tutto è cancellato. La tecnica è affidata al carboncino che permette l’immediatezza del racconto. Ogni tavola è arricchita da sfumature e sbavature per raccontare fuoriuscite di libertà, scelte personali, sguardi che spostandosi mettono a fuoco o lasciano in ombra. Il tratto del carboncino è morbido e meno razionale di quello della china resta sulle mani lasciando il segno del lavoro fatto e al tempo stesso lascia le tracce della mano sul lavoro. Tra mano e carta si crea un rapporto intimo, l’una custodisce i segni dell’altra, impronte digitali che entrano a far parte dell’opera sottolineando tacitamente la personale presenza dello sguardo dell’artista sulla scena.

foto di Mario Belfiore

Figlia di un’infermiera del manicomio fin da piccola ha effettivamente potuto osservare per caso le persone che passeggiavano nel giardino dagli anni successivi alla Legge Basaglia fino a oggi.

Gli sguardi incrociati, le parole sfuggite e portate dal vento, le relazioni fatte di gesti, tutto è andato a formare le immagini mentali che Liperkaso ha saputo raccogliere e riportare sulla carta.

Così anche l’Ex Lavanderia con l’atelier condiviso degli artisti di Monte Mario è diventata soggetto dei racconti di Liperkaso che ha saputo tra una chiacchiera e l’altra raccontare i momenti di lavoro preparatorio della mostra.

In mostra presenta una sequenza di vignette nate di getto riflettendo sul suo rapporto con questo luogo. Le immagini sono accompagnate da testi scritti a mano libera carichi anch’essi del valore dell’immediatezza.

Nella scrittura a mano libera torna l’importanza della personalità. Chi racconta esiste, ha un suo sguardo e una sua idea. Sa cogliere alcuni aspetti, come la silenziosa amicizia con un gatto, uno sguardo perplesso o il desiderio di cancellare un gesto…

 Con Artplatform Francesca Cantiani ha partecipato alle mostre:

>> La Maschera Dipinta
>> Etichette D.O.C.
>> TemporaTemporeTempera