Ve lo ricordate Charlie Chaplin mentre gira preso dentro agli ingranaggi di un sistema che lui stesso sta utilizzando? Dopo 87 anni dall’uscita di Tempi Moderni siamo ancora così. Ed eravamo così anche negli anni Settanta, quando Basaglia guardava la “macchina del manicomio” scuotendo la testa.

Però esistono azioni, persone, a volte cavalli che fanno il gesto matto di rompere le fila, di scendere dalla giostra, di smetterla di andare in circolo annusando la coda di quello davanti e partono per nuove strade. Lo fanno nonostante un’allegra musichetta continui a dire che va bene così e che siamo qui per essere felici in questo meccanismo fine a sé stesso.
Nitriscono… mentre il popolo canta…

Si chiama Merry Go Everywhere l’opera collettiva creata dagli Artisti di Montemario per le Giornate Basagliane 2023, un’opera che è un omaggio a Marco Cavallo, il grande cavallo in legno e cartapesta creato dal coreografo Giuliano Scabia e dall’artista Vittorio Basaglia che il 25 febbraio 1973 buttò giù il muro del manicomio di Trieste e portò tra le strade della città le voci, i desideri, le rivendicazioni dei pazienti dell’ospedale psichiatrico.

Merry Go Everywhere è un insieme di cavalli, principalmente in cartapesta, nati da un laboratorio tenuto dall’artista Ilaria Sartini con gli Artisti di Montemario. Partendo da un progetto comune ogni cavallo si è andato differenziando e caratterizzando con dettagli e peculiarità individuali.

Chi corre, chi va a zonzo per prati brucando erbe e fiori, chi si ferma a guardare sua figlia, chi sceglie di infischiarsene di re e regine e proseguire per una strada fuori dalla scacchiera. Chi cerca le risposte nel vento e chi nel colore. Chi cerca una strada ecologica pur restando impantanato nella plastica, chi segue il proprio arcobaleno e chi i propri autori preferiti…

Ne è nata una mandria coesa ed eterogenea che ha scelto di rompere l’idea iniziale di una struttura a giostra circolare per dar voce alle specifiche differenze, sottolineare le narrazioni e i percorsi personali, mostrare la bellezza delle diversità e la ricchezza che ogni gruppo può acquisire attraverso l’accettazione delle libertà di scelta e di espressione individuali.