Mossa da un costante atteggiamento di apertura e dal profondo desiderio di contaminazione Nina Razzaboni presenta alla mostra La Maschera Dipintatre lavori caratterizzati da un gusto irriverente e dissacrante.

La contemporaneità entra nel lavoro dell’artista che indaga sulla cronaca con l’opera Carnevale in Maschera in cui due donne asiatiche tengono nelle mani una bauta con il viso coperto da una mascherina sanitaria. Sul volto delle donne non leggiamo l’espressione allegra che dovrebbe accompagnare il carnevale. L’allegria, soprattutto quando imposta, è una scomoda maschera che in molti non amano indossare. Avvolte in abiti svolazzanti che, a chi conosce l’artista, non possono non ricordare le sue ballerine, le donne procedono in processione. Il Carnevale, la festa in cui il mondo viene capovolto, è capovolto a sua volta e l’allegra sfilata diventa una lugubre marcia di desolante solitudine. La maschera è stata calata, sorretta da mani scarne, ci riporta verso la falsità imposta da una società sempre più lontana dal vero sentire umano.

Con provocatoria creatività Nina Razzaboni presenta nuovamente la sua Janis Joplin, creata per la mostra I Panni Sporchi e già esposta lo scorso maggio all’Ex Lavanderia. Il richiamo è volutamente riconoscibile, l’opera è quella. Ma questa volta la nostra Janis ha sul viso una piccola maschera di pizzi bianchi in netto contrasto con lo sfondo nero. Torna il tema della sofferenza da nascondere. La catalogazione, da parte della nostra società, della sofferenza nell’ambito medico sanitario pone chi soffre tra i malati. Per questo la follia di Janis Joplin, che nella mostra dedicata alle Giornate Basagliane aveva messo in luce il suo potere artistico e creativo, ora è nascosta e negata da una affettata mascherina.

Tutta questa traballante umanità in continuo movimento tra identità e maschera è osservata con rassegnato scetticismo da La Stupita, un autoritratto in maschera.

>> vedi Nina Razzaboni nella mostra I Panni Sporchi
>> vedi Nina Razzaboni nella mostra Come Fiori in Città per la RAW 2019