Dal potere mesmerico e intrigante, l’opera che Ilaria Sartini presenta alla V edizione della RAW è un tunnel dondolante nel vuoto a cui affacciarsi. Internamente troviamo un susseguirsi di mascheroni con diverse espressioni e dimensioni. E’ un affastellarsi di storie, coscienze, percezioni che ci cattura nel suo donodolio e ci invita ad inoltrarci perdendoci all’interno di una dimensione temporale onnipresente e mai presente al tempo stesso.


Il rapporto con il tempo è dato dalla doppia faccia dei mascheroni: da un lato si tratta di volti provenienti dal passato che sembrano scolpiti sulla pietra nello stile della Bocca della Verità o dei mascheroni del teatro classico, ai quali l’artista è particolarmente legata.
Sull’altra faccia troviamo maschere contemporanee su cui si riflettono le nostre architetture e i nostri contesti urbani carichi e caotici.
Le due facce ci portano in un salto temporale, una sorta di wormhole, un tunnel spazio temporale che collega mondi e tempi solo apparentemente distanti.

Torna quindi il tema della distanza, calzante più che mai in questi tempi. Ilaria Sartini ce lo riporta traslandolo in un’altra dimensione: quella temporale. Il wormhole diventa un invito a riflettere su forme alternative di vicinanza là dove questa sembra impossibile.

Wormhole, installazione cartapesta e metallo, 250 cm x 50 cm