Quante volte Roma si è ritrovata riflessa, in vetrine di negozi e finestre, su occhiali da sole di turisti o specchietti di motorini?! Angela Scaramuzzi ce la racconta nelle pozzanghere tra i sanpietrini. Siamo a piazza Farnese, nel cuore di Roma e in uno squarcio d’acqua si riflette il campanile a punta di Santa Brigida.
E’ un frammento strappato al tempo, un segno del passato che perdura ed emerge dall’effimero. L’acqua della pozzanghera ha vita breve e racconta il nostro scorrere.

Un esempio di architettura a strati, che racconta nel le trasformazioni di una città che sa mantenere viva la sua espressività artistica attraverso le epoche. Il campanile di fine Ottocento poggia su una struttura trecentesca, mentre la volta affrescata dal Puccini risale ai primi del Settecento. Un tempo casa delle sante Caterina e Brigida, poi monastero svedese, chiesa luterana ed infine cattolica. Un esempio tra i tanti di come la storia possa lasciare tracce in grado di formare un unicum armonico.

L’ultima traccia, la pozzanghera tra i sampietrini, viene colta da Angela Scaramuzzi che la riproduce in olio su tela con la sua nota maestria. E’ un invito a uno sguardo relativista che sappia coglierci capovolti, una riflessione sulla riflessione che porta l’autoreferenzielità a dilatarsi nel tempo e a indagare su un’identità in continuo divenire.

Santa Brigida! Olio su tela, 40×60.