Un giorno d’autunno nel 2012 entrò nella home gallery Gabriella Mazzola. Ricordo che sedute sul divano parlammo a lungo. Lei ci raccontò la sua storia e un po’ quella della sua famiglia. Una famiglia di imprenditori di Latina che avevano iniziato a commerciare in alluminio quando ancora questo materiale non era conosciuto per l’edilizia.

Una famiglia molto unita che  aveva da poco vissuto il lutto per la perdita della mamma, Vanna Migliorin, in un incidente automobilistico. Il desiderio della figlia Gabriella era quello di omaggiare e ricordare la madre, amate dell’arte contemporanea,  con un concorso d’arte per artisti che lavoravano l’alluminio.

La prima edizione era stata nel 2012 con 13 artisti selezionati per la mostra dei finalisti e un vincitore, Massimiliano Drisaldi. Ora il suo desiderio era quello di aprire il concorso a livello europeo e per questo di avvalersi della collaborazione di chi, pur vivendo in Italia, lavorava con artisti contemporanei internazionali.

Massimiliano Drisaldi

Elizabeth Genovesi iniziò quindi a collaborare con il Premio Comel nella promozione a livello europeo e nella Giuria. Io, come sempre, la affiancavo occupandomi dei testi, delle traduzioni in italiano e della curatela.

E’ iniziata una collaborazione duratura che ancora oggi prosegue nelle stima e nel rispetto reciproci e ha dato modo al Premio di aprirsi verso l’Europa coinvolgendo artisti di fama internazionale.