LA MASCHERA DIPINTA

Mettere in mostra il rapporto tra identità personale e apparenza all’interno dell’ex manicomio Santa Maria della Pietà, inevitabilmente ci pone davanti all’analisi dell’imposizione dello sguardo uniformante che attraverso il potere istituzionale nomina e definisce.

Il gruppo degli Artisti di Montemario ha per ovvi motivi territoriali un rapporto intimo con gli spazi dell’ex Manicomio e ha trovato nell’ex Lavanderia un luogo di incontro, confronto, lavoro e esposizione.

Per questo il motore che ha mosso i temi di diverse mostre continua a essere legato alla visione manicomiale e al rapporto tra sguardo esterno e percezione personale.

Maurizio Bentivoglio, Maschera e Persona, Maschera è Persona

Se con il Carnevale il mondo si capovolge e il potente gioca ad essere servo, il povero diventa re, e l’essere umano si zoomorfizza, questo accade perché lo spazio temporale di questa festa lo consente. Il capovolgimento è quindi istituzionalizzato, permesso da un sistema che in questo modo esorcizza il pericolo della messa in discussione del suo potere.

 

Ilaria Sartini, Re Topo Pifferaio (dettaglio)

Ma cosa accade quando questo ribaltamento di ruoli viene espresso al di fuori degli spazi del carnevale? Quando in solitudine un individuo sceglie di ridipingere la propria maschera?

In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. 
Il problema è che la società per dirsi civile dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia.
Invece questa società accetta la follia come parte della ragione e quindi la fa diventare ragione attraverso una scienza che si incarica di eliminarla.
Il manicomio ha la sua ragion d’essere nel fatto che fa diventare razionale l’irrazionale.
Quando uno è folle e entra in manicomio smette di essere folle per trasformarsi in malato.

Franco Basaglia

 

 

 

Mirella Rossomando, Domino

 

 

ARTISTI IN MOSTRA

Francesca Cantani
Ilaria Sartini
Lola Poleggi
Maurizio Bentivoglio
Mirella Rossomando
Nina Razzaboni
Triana Ariè