Chi sono le donne pericolose?
Insolenti, lascive, loquaci, stravaganti, erotiche, irrequiete, incontinenti… nelle cartelle cliniche delle donne internate nei manicomi sono state trovate diagnosi che spesso avevano poco a che fare con definizioni mediche. Si trattava piuttosto di aggettivi stigmatizzanti che definivano atteggiamenti poco accettati o scomodi.
A partire dagli Anni del Fascismo e poi nel Dopoguerra le donne che non si sentivano appagate dal semplice svolgimento delle mansioni domestiche e che mostravano segni di insoddisfazione, di mancato accudimento, di desiderio di evasione, finirono spesso con il ricevere una definizione clinica per il loro atteggiamento.
Erano gli anni in cui si andava definendo sempre con maggior forza e consapevolezza il pensiero femminista che puntando il dito contro la cultura patriarcale andava mostrando alle donne un percorso di emancipazione.
Movimento scomodo, che ha scosso la società a partire dalla sua cellula base: la famiglia. Molte donne internate nei manicomi in quegli anni venivano fatte ricoverare proprio su richiesta delle famiglie, incapaci di gestire o comprendere comportamenti contrari alla morale comune ritenuti motivo di scandalo, di imbarazzo o pericolo.

LE GIORNATE BASAGLIANE
Ogni anno il Collettivo di Artisti di Monte Mario celebra la ricorrenza della firma della Legge Basaglia con una mostra collettiva sui temi del disagio psichiatrico e della storia manicomiale. Ogni anno il tema viene declinato secondo angolazioni diverse.
Quest’anno, con la mostra Pericolose! vogliamo portare l’attenzione sul concetto di pericolo. Chi è pericoloso e come viene gestito il pericolo nella nostra società? A partire dalla storia delle donne internate nei manicomi quando ritenute scomode o pericolose per l’equilibrio patriarcale, il Collettivo degli Artisti di Monte Mario propone una riflessione sui temi della consapevolezza di genere, di classe, o individuale che ha portato a scelte e comportamenti ritenuti pericolosi perché destabilizzanti per l’ordine costituito.
Le opere in mostra si muoveranno lungo quella delicata linea che crea la separazione tra la percezione individuale e lo sguardo esterno. Viene considerato pericoloso ciò di cui non si comprendono le motivazioni e in un meccanismo di controllo il pericolo (insieme al suo attore) viene condannato e represso mettendo in atto azioni di contenimento che finiscono con il violare i diritti base e le libertà dell’individuo. Azioni che diventano a loro volta pericolose per il benessere di una società democratica.

PROGRAMMA DEGLI EVENTI

15.00 partenza della performance itinerante di Antoanetta Marinov dal Padiglione Donne Pericolose del Santa Maria della Pietà
17.00 opening presso la Casa del Popolo con presentazione live della mostra
17.30 laboratorio di cartapesta con Ilaria Sartini per la realizzazione dell’opera collettiva “Pericolosa”
18.00 presentazione dei libri
“Si, lo voglio” di Antoanetta Marinov (ed. Transeuropa)
“Lo Schizzo” di Maura Gigliotti (ed. La Mongolfiera)
19.30 Zauberstab – esprimi un desiderio
20.30 cena sociale
21.00 proiezione del documentario “Per Grazia Ricevuta” di Raoul Garzia