MELA WAYFINDER2023-03-09T11:17:19+01:00

MELA WAYFINDER

LA FORMAZIONE

L’arte di Mela Wayfinder si muove dall’illustrazione alla fotografia, dal video alle installazioni, alla pittura.
Provenendo da studi al Central Saint Martin College e alla Scuola Romana di Fumetti, ha poi studiato montaggio e animazione a Londra e a Roma.

Negli anni il suo lavoro si è mosso tra la creazione di documentari e corti, dove ha lavorato nella regia e nell’editing, shooting fotografici, ma anche diversi lavori di installazioni interattive realizzati con il collettivo AYE AYE.

LA TECNICA

Partito da una narrazione documentaristica diretta e oggettiva, oggi il lavoro di Mela Wayfinder è più introspettivo, rivolto a una dimensione meno esplicita e didascalica, ma più poetica a volte criptica, legata ad un sentire che invita l’osservatore a un doppio sguardo. Se da un lato il fruitore dell’opera può godere dell’armonia delle forme attraverso un approccio sensoriale oggettivo, dall’altro gli viene offerta la possibilità di un secondo sguardo, un viaggio tra rimandi interiori, in cui la dimensione partecipativa all’opera è intima, legata al vissuto personale.

Un’arte eclettica, che sa utilizzare i nuovi strumenti digitali senza dimenticare lo sguardo verso l’archetipo. Questo è particolarmente evidente nella serie Animals dove l’artista si trasforma in una sorta di Esopo contemporaneo per raccontarci l’essere umano attraverso un intrigante lavoro di disegno grafico che presenta alcuni animali legati a particolari caratteristiche. In un rimando tra letteratura e zoologia pesci, meduse, lepri e quokka, diventano metafore di atteggiamenti, di comportamenti presenti anche nell’essere umano.

L’incontro tra nuove tecnologie e arti manuali è particolarmente evidente anche nel suo recente studio sulla tiroide, presentato nel lavoro Intellegis Me, in cui l’artista mescola un delicato dripping in acrilico a un invito a un percorso esperienziale che porta l’osservatore ad entrare nell’opera e a portarla oltre attraverso la fotografia e la condivisione social. L’opera quindi non si esaurisce nel piacere sensoriale ma, da tavola bidimensionale diventa esperienza e processo che, da un punto di vista temporale, si allarga oltre i tempi di una mostra e continua ad essere mutevole e soggetta alle interazioni dei fruitori.

LA RICERCA CREATIVA

Nel nome Wayfinder è contenuta una importante chiave di lettura del lavoro di Mela. La sua arte è infatti ricerca, esplorazione. È ricerca nella fase creativa, in cui l’artista si muove partendo da interrogativi, da sensazioni di disagio che cercano spiegazione, da innata fiducia nella presenza di un “senso”, di un ordine che è manifestazione di Amore nell’Universo. Ma è anche ricerca nell’invito che porta a chi entra in contatto con il suo lavoro.

Le sue opere non sono mai indirizzate al raggiungimento di una sensazione di bellezza, o di piacere fini a sé stessi, ma sono inviti a portare avanti il testimone dell’esplorazione messa in moto dall’artista. Sono inviti a restare nel dubbio, abitarlo, perché è il solo terreno che porta movimento interiore; incoraggiamenti a non fermarsi mai su una strada data, ma a provarne di nuove, abbandonando preconcetti e ascoltando le vibrazioni più sottili delle nostre percezioni.

L’attenzione data all’ascolto è tecnicamente presente nel lavoro di Mela che nel suo poliedrico movimento artistico canta e compone musica. Il suono, dalla voce umana al fruscio del vento, al canto degli uccelli è presente nel lavoro Ma Tutto di Me(la) è un Mistero, un ritratto sonoro di un territorio in divenire, fatto di storie passate, desideri e attimi presenti.

Qui emerge con evidenza come l’invito che portano le opere di Mela Wayfinder sia rivolto a un ascolto interiore, ma anche esteriore rivolto al Cosmo.

Un ascolto che porta ad un accordo, come quando si ascolta un brano musicale e pian piano la nostra voce si va accordando a quelle sonorità, così l’essere umano può fare con l’Universo. Trovare la strada è trovare l’accordo per vibrare in armonia con il Tutto.

FEATURED ARTWORK

INTELLEGIS ME

Nel lavoro Intellegis Me, Mela Wayfinder indaga sul rapporto con il corpo e con i suoi organi più nascosti che a volte si esprimono chiedendo attenzione e mostrandoci zone di disagio, angoli di potenzialità, bisogni e sogni forse dimenticati.

Il lavoro si sviluppa intorno alla tiroide, una delicata ghiandola a farfalla che ha il potere di procurarci feroci sbalzi d’umore, improvvisi attacchi di panico, momenti di rabbia o di grande stanchezza, incomprensibili crescite o cali di peso. In un periodo in cui ancora non si conosceva approfonditamente il ruolo di questa ghiandola nel sistema endocrino le donne che soffrivano di disturbi tiroidei finivano spesso ricoverate nei manicomi con diagnosi psichiatriche.

Mela Wayfinder ci presenta la tiroide come una impalpabile farfalla eseguita con tecnica dripping su plexiglass, dove emergono schizzi dorati a simboleggiare la preziosità di quest’organo. Indispensabile, ma al tempo stesso quasi trasparente, proprio come il supporto che l’artista ha scelto per raffigurarla.

Si tratta di un’opera d’arte partecipativa che invita il pubblico a interagire con l’immagine ponendosi come interlocutori di un intimo rapporto con la propria tiroide.

Spesso non ricordiamo di avere alcuni organi finché questi non iniziano a lavorare in modo diverso e quindi a crearci disagi. Così è per la delicata, ma importantissima ghiandola che proteggiamo nel collo. Con questo lavoro Mela ci invita a porci di fronte all’immagine della tiroide posizionandola proprio all’altezza del collo in una sorta di lastra che mostra ciò che altrimenti resterebbe invisibile.

Un’opera che mette in mostra ciò che vive dentro raccontandolo nella sua forma fisica, ma anche nel suo lato più poetico. Ogni organo è infatti simbolo e portatore di desideri, storie, traumi, riconoscimenti… Questo ci porta a riflettere sull’importanza di ciò che vive in noi e che spesso ignoriamo, sia questo un elemento materiale, un’emozione o un pensiero…

È un invito a passare dal semplice sentire, esperibile attraverso i sensi, all’intelligere, il comprendere profondamente, entrando in relazione con le nostre parti nascoste, quelle che conosciamo meno, stabilendo con esse un dialogo fatto principalmente di ascolto per permettere a queste parti di cambiarci. Titolo dell’opera è appunto Intellegis Me, un esplicito richiamo a un risveglio interiore al quale un imprevisto disagio può portarci. Ciò che viene considerato malattia può essere visto ed accolto come stimolo a una trasformazione, come impellenza ad osservare alcuni aspetti della nostra personalità che ci stanno chiedendo di essere presi in considerazione. La mal-attia diventa allora ben-attia.

CONTATTI ARTISTA

Mela Wayfinder vive e lavora a Roma.
È parte del Collettivo degli Artisti di Monte Mario.

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